Amay: Sacrario Partigiani

I lavori di edificazione della cappella sacrario dei Partigiani di Amay vennero iniziati nel 1951 e si conclusero nel 1962 per volontà di un capo partigiano figlio di una tra le più vecchie e patriarcali famiglie di Saint-Vincent: Edoardo Page (1899-1977) che in questo modo volle riunire nell’attiguo cimitero, anche dopo la morte, alcuni “ragazzi” che con lui avevano combattuto. Sulla facciata è apposta una grande lastra in pietra su cui è scritto “Ai caduti per la libertà 9-9-1943 / 25-4-1945”. L’interno è costituito da una sola navata su cui troneggia un grande affresco, opera del maestro Lucio Bulgarelli, in cui sono raffigurate forme umane poste ai lati di un globo di fuoco e luce su cui da un arcobaleno che rappresenta la pace è scritta la parola “Libertà” e la data “1961”. Caratteristico è il campanile a sezione di cono, anch’esso totalmente in pietra. “Per volontà del Comitato promotore delle celebrazioni del 50° Anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell’Autonomia (e con il concorso dell’Anpi Valle d’Aosta, Associazione nazionale ex deportati e Comune di Saint-Vincent), il sette settembre 1988 è stata posta all’interno del Parco  una lapide  in bronzo che ricorda l’arresto di Primo Levi, Vanda Maestro e Luciana Nissim avvenuto ad Amay nella notte del 13 dicembre 1943 e conclusosi con la deportazione dei tre nell’inferno di Auschwitz. Nella targa è anche riportata , a monito, la celebre poesia di Primo Levi dal titolo: Se questo è un uomo.” (Pier Giorgio Crétier, La fede dei semplici, ed. 1999 Arti Grafiche E.Duc, pag. 208)